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Gennaio 2020

IL NUOVO CAM PER IL SERVIZIO LAVANOLO

Sulla GU n° 2 del 4.01.2021 è stato pubblicato il nuovo CAM (DM 9.12.2020) dedicato a:

 

AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RICONDIZIONAMENTO, LOGISTICA E NOLEGGIO DI DISPOSITIVI TESSILI, MATERASSERIA, INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’ NONCHE’ DEI DISPOSITIVI MEDICI STERILI;

 

AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RICONDIZIONAMENTO E LOGISTICA DI DISPOSITIVI TESSILI, MATERASSERIA, INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’ NONCHE’ DEI DISPOSITIVI MEDICI STERILI.

 

 

Approccio dei CAM per la riduzione degli impatti ambientali

 

 

Al servizio di lavaggio e distribuzione di tessili e materasseria sono correlati vari impatti ambientali. Tra i più significativi vi sono quelli legati all’eutrofizzazione acquatica, ai cambiamenti climatici e alla tossicità umana.

Attraverso l’applicazione dei CAM nell’ambito di detti servizi sarà possibile contribuire principalmente alla riduzione dei consumi energetici e delle correlate emissioni di gas climalteranti, alla riduzione dei consumi idrici e alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nei processi di lavaggio.

Per l’efficienza idrica è previsto, ad esempio, che gli stabilimenti presso i quali viene eseguito il servizio oggetto dell’appalto abbiano idonei sistemi di filtraggio e riutilizzo dell’acqua al fine di ridurne il consumo. Per la riduzione dell’uso di sostanze pericolose è previsto l’uso di detergenti e sostanze chimiche meno nocive per l’ambiente.

Ciascuna azienda interessata ad accedere agli appalti della pubblica amministrazione è inoltre chiamata ad attuare misure di gestione ambientale e di gestione e controllo della biocontaminazione, in tal modo coniugando sistematicamente la qualità del servizio, sia dal punto di vista prestazionale che ambientale e sanitario.

Per ridurre l’impronta ecologica del servizio oggetto di affidamento e promuovere la diffusione di investimenti “verdi”, vengono valorizzate le tecnologie che consentono l’efficientamento idrico ed energetico e che consentono di soddisfare il fabbisogno energetico e termico con fonti rinnovabili.

Sono altresì valorizzate le certificazioni che comportano un miglioramento continuo dell’impronta ambientale (Made Green in Italy) o dell’impronta di carbonio del servizio o dell’organizzazione.

Per non causare una selezione avversa, si mira anche a far tenere sotto controllo gli impatti ambientali derivanti dalla logistica, in modo da contabilizzare non solo gli impatti che possono essere ridotti tramite le caratteristiche ambientali degli stabilimenti proposti per l’esecuzione del servizio oggetto dell’appalto, ma anche quelli legati ai trasporti per il ritiro e la consegna dei capi.

Per quanto riguarda i prodotti oggetto di eventuale noleggio, si intendono approcciare vari impatti ambientali principalmente attraverso requisiti di ecodesign finalizzati a garantirne la durabilità e, nel caso di “prodotti complessi”, il riuso, oltre che la sicurezza correlata anche alle sostanze pericolose che possono residuare nel prodotto finito e alle emissioni di composti organici volatili per la materasseria.

Con l’entrata in vigore dei presenti CAM, le stazioni appaltanti sono obbligate ad applicarli per l’acquisto o il noleggio di prodotti tessili che possono essere: il tessile piano (per il settore sanitario, per la ristorazione, per le altre strutture assistenziali, detentive etc.); gli indumenti da lavoro, gli indumenti ad alta visibilità e i dispositivi di protezione individuale; i kit in tessuto tecnico riutilizzabile; i teli ed i camici di diverse dimensioni; la materasseria ed altre categorie di tessili trattate nei servizi di lavanderia industriale ed usate dalle stazioni appaltanti.

È necessario che le stazioni appaltanti pongano particolare attenzione nell’individuare le basi d’asta e nel determinare le formule per l’aggiudicazione, in modo da consentire corrispettivi equi e sostenere il percorso di qualificazione ambientale del settore e delle filiere ad esso collegate. Altresì è necessario eseguire verifiche di conformità che, per alcuni requisiti ambientali, devono essere effettuate almeno annualmente, in situ.”

 

 

Redatto da Sigeambiente

 

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